martedì 9 gennaio 2018

Le narrazioni della cosa artificiale

Anche se non propriamente una narrazione, le fibre artificiali vengono "narrate" da Filippo Tommaso Marinetti, ne "Il poema del vestito di latte", pubblicato per pubblicizzare il Lanital:

"E voi forze liquide comprendo la vostra ansia non immalinconitevi otterrete certo il prodigio ecco allineati i filtri di bambagia di cotone e tu latte magro coàgulati e per questo caccia via a destra e a sinistra questi eserciti di calorie pensa bevi la grande idea essenziale dare al nastro di caseina una consistenza tale che si possa tagliareumido / [...] Tutti a ridere di gioia partecipando all'ebrezza di un filo di caseina barcolla per la sganasciante ilarità nel mutarsi in nastro poi strilla sono un latte che ritorna beatamente alla sua pura mammella bobina bobina mia mia mia / T'impongo o sacro latte di stringere le maglie d'una viscosità re-si-sten-te".
"Servilità belante e odorosa dei grani che maturati sognano le grazie tue o Latte / Arrenditi non rimandare lo spasimo t'invochiamo sei il bellissimo nastro dei nastri resistente veloce panorama tattile dei più celestiali pascoli alpini ti chiamerò Cielo-manuale Muscolodelvento Strizzamipure Tessutomaterno ma tu sciorina in giro vestiti d'inventata carnalità inguainami di serena bontà".

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